Sì o No?“: è il titolo del dibattito pubblico sul referendum per l’autonomia di Venezia da Mestre, che si terrà domani al Teatro Goldoni, a partire dalle 17,30. La serata è organizzata dai Comitati per il sì che intendono restituire alla città un momento di riflessione in vista del 1 dicembre prossimo, data fissata per il voto del referendum consultivo per la formazione del Comune di Mestre (Terraferma) e la separazione dal Comune di Venezia.
L’assemblea – a cui è stato invitato a partecipare il presidente della Municipalità di Venezia Murano Burano, Giovanni Andrea Martini- offrirà informazioni alla cittadinanza. Il confronto tra le due tesi referendarie darà la possibilità ad entrambi gli schieramenti di potersi presentare e chiarire le rispettive motivazioni. Per il sì interverranno Marco Sitran, in rappresentanza del Movimento per il sì, nonché primo firmatario del progetto di legge di iniziativa popolare, e Debora Esposti del Comitato MuoVerSi‘. Per il no, Giorgio Dodi, segretario comunale del Pd e Roberto Marangio, segretario del Pci.
Venezia e Mestre sono unite da oltre 90 anni: l’intero Comune di Venezia infatti è articolato intorno ai due centri di Venezia e Mestre. L’evento risale al 1926, in epoca fascista, giustificato in parte dalla nascita del polo industriale di Marghera. Il primo tentativo di separazione si svolse nel 1979, seguito da altri tre referendum (nel 1989, 1994 e 2003), tutti sfavorevoli alla divisione. I primi tre per vittoria del „No“, l’ultimo per mancanza di quorum.
Ospite dell’evento lo scrittore Antonio Scurati, Premio Strega 2019, che harinunciato a presentare martedì il suo ultimo libro all’Esu di Venezia (l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario) per partecipare all’assemblea cittadina sul referendum del 1 dicembre prossimo. Scurati ha invitato tutti „ad impegnarsi insieme per il futuro di Venezia, in un momento così drammatico per la città“ a causa dell’alluvione.
Restituire a Venezia la dignità̀ di „città in sé“, „riconoscendole la legittimità di tornare ad essere un Comune autonomo, senza l’appendice della terraferma, ma con autorità̀ sulla sua laguna“, aveva scritto sul suo blog Beppe Grillo, è l’unico modo possibile „per varare misure legislative necessarie per questa città̀ unica al mondo“. Il Comitato per il sì fa anche appello al sostegno concreto di tutti gli organismi internazionali pubblici e privati per la salvaguardia di Venezia, „all’Unesco, alla Comunità Europea, e a tutti coloro a cui stanno a cuore le sorti di Venezia. Siamo convinti che, solo ritornando a essere una vera ‚Polis‘, possa salvarsi“.