Fuori la mafia dalla tavola

 A volte le notizie buone si rivelano come fuffa. Questa volta riguarda la catena spagnola “La mafia si sienta a la mensa” (La mafia si siede a tavola). Diversamente da come riportato (da me e da altri), il marchio “La mafia si sienta a la mensa” (La mafia si siede a tavola) NON è stato vietato. L’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà̀ intellettuale (EUIPO) ha solo rifiutato la protezione europea del marchio. Questo significa che il marchio può essere tranquillamente utilizzato in Spagna – come lo dimostra anche il successo della catena spagnola che conta ormai quasi 50 ristoranti in Spagna.  

Dunque finché non c’è un cittadino europeo residente in Spagna che cita in giudizio l’Ufficio spagnolo dei brevetti e marchi contro l’uso di tale marchio, la ditta spagnola che si chiama spudoratamente “la mafia” può tranquillamente continuare a fare business il suo marchio “La mafia si sienta a la mensa”.

Come sono andate le cose, lo riporta il tribunale dell’Unione Europea che ha emesso la sentenza (e non la Corte di giustizia delle Comunità europee, CGCE): Nel 2006 la società̀ spagnola La Honorable Hermandad (alla quale è succeduta La Mafia Franchises) ha chiesto all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà̀ intellettuale (EUIPO) di registrare “La mafia si sienta a la mesa” come marchio dell’Unione europea, in particolare per i servizi di ristorazione. Nel 2015 l’Italia ha depositato presso l’EUIPO una domanda volta a far dichiarare nullo tale marchio, sostenendo che esso era contrario all’ordine pubblico e al buon costume. Tale domanda è stata accolta dall’EUIPO. Infatti, l’EUIPO ha considerato, da un lato, che il marchio «La Mafia se sienta a la mesa» promuoveva palesemente l’organizzazione criminale conosciuta con il nome di mafia e, dall’altro, che l’insieme degli elementi verbali di tale marchio trasmetteva un messaggio di convivialità̀ e banalizzazione dell’elemento verbale «mafia», deformando così la serietà̀ veicolata dallo stesso.

La Mafia Franchises ha fatto ricorso contro questa decisione – e il Tribunale dell’Unione Europea ha respinto il ricorso e confermato la decisione dell’EUIPO. Ma questo significa anche una grave lacuna: finché un cittadino europeo residente in Spagna non fa causa contro l’uso del marchio in Spagna, la “Mafia” può tranquillamente continuare a fare business con il suo marchio “La mafia si siede in tavola”.

L’uso del marchio „Mafia“ è un offesa per tutti cittadini, spagnoli e non. Come segno di rispetto per le vittime della mafia nel mondo faccio un appello: chiedo di portare avanti un’iniziativa europea, un divieto dell’uso del marchio “mafia” in ogni stato membro dell’Unione europea – senza le sottigliezze giuridiche dei due pesi, due misure che permettono l’uso del marchio mafia nell’ambito nazionale. Per questo spero di suscitare l’interesse di Nicola Morra della Commissione parlamentare antimafia e del  Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

Il folklore mafioso non è altro che propaganda mafiosa – questo messaggio dovrebbe essere chiaro a tutti i cittadini europei.