La Supercazzola di Superquark

Olivenbäume bei Oria

Tempo fa vi avevo detto che in tedesco la parola “Quark” vuol dire cazzata (agli etimologisti raccomando: googlate Goethe+Quark), e per questo mi vengono sempre i crampi quando sento l’annuncio della trasmissione “scientifica” (si fa per dire) “Superquark”.

Adesso devo confessarvi che non mi sarei mai e poi mai aspettata che la RAI disponesse di una tale autoironia ad ammettere candidamente che la famosa trasmissione sulla #TruffaDellaXylella del 18 luglio 2018 doveva essere un degno esempio della solita #Supercazzata: “evidenziamo che il servizio è stato preparato grazie al contributo del dott. Donato Boscia e la dott.ssa Maria Saponari, ricercatori dell’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del CNR di Bari”.

Purtroppo la RAI ha omesso dire che questi due ricercatori sono stati indagati dalla procura di Lecce nientemeno che per articolo 500 del codice penale, ovvero la „Diffusione di una malattia delle piante“. E non solo: sono stati anche indagati di „Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (Art.476)“, di „Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (Art.479)“ di „Getto pericoloso di cose Art. 674)“ e di „Distruzione o deturpamento di bellezze naturali (art. 734)“

A questo punto immagino che anche i più ferventi garantisti avranno un po‘ di perplessità. Come giornalista perlomeno avrei avuto un po‘ di problemi, diciamo deontologici, veder preparare una trasmissione „scientifica“ sulla diffusione della Xylella da due ricercatori che sono stati indagati nientemeno per la diffusione della stessa malattia e per aver dichiarato il falso.

Sarebbe come fare preparare una trasmissione su opere d’arte da due persone indagate per essere falsari.

Insomma, c’è un limite della decenza, o forse no? Forse i difensori della #TruffaDellaXylella vogliono completare la loro opera con il consenso degli italiani? Portano avanti la disinformazione mediatica finché i cittadini diranno: Certo, vediamo che il re è nudo, ma chi se ne frega?

Almeno il „Centro di Documentazione Anti-Bufalite del coordinamento degli agricoltori per l’olivicoltura“ (nome bellissimo) ha avuto il coraggio di fare un esposto disciplinare. Per i responsabili RAI sarebbe un ottima occasione per una trasmissione riparatoria o di chiarimento e/o approfondimento. Dico io. Come giornalista.