A proposito di Rosarno mi ricordo solo un episodio.
Quando Shobha ed io lasciammo Locri e tornammo a Reggio Calabria percorrendo la strada litoranea, la notte aveva inghiottito tutto, le case mai finite e il mare, e persino il relitto del rimorchiatore illegale che arrugigginiva sullla spiaggio. D’un tratto la machina davanti a noi frenò bruscamente e vedemmo qualcosa volare per aria. Era un indiano immigratao in cerca di lavoro che un attimo prima andava in bicicletta e adesso giaceva a terra in un lago di sangue. Quando mi chinai su di lu, fece in tempo a chiedere: Sei mia mardre? poi perse conoscenza. Cosi non riuscì a vedere la macchina che lo aveba investito mettersi prontamente in moto e allontarnarsi sotto gli occhi di tutti. E un uomo seguire con lo sguardo la macchina che sfrecciava via e dire a discolpa del conduscente: forse ha avurto solo pauro.
Certo, sarebbe potuto succedere anche altrove. Ma.